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  -  Spunti maestri   -  Design   -  ‘Osushi di Napoli: intervista all’architetto Domenico Moccia
Oggi facciamo un salto a Napoli, dove abbiamo incontrato l’architetto Domenico Moccia, un grande professionista con cui Migliorino Design collabora per dare forma a idee, concept e visioni, che trasformino un luogo in un ambiente da vivere con tutti i sensi. 

L’architetto Moccia ha cominciato molto presto ad occuparsi d’interni durante gli anni universitari. Subito dopo il percorso artistico liceare all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha fatto numerose esperienze nel disegno, occupandosi in particolar modo di tessuti per biancheria e realizzazioni di appartamenti.

Successivamente, si è occupato di edilizia, occupandosi del restauro di chiese nel dopo terremoto, fino a dedicarsi esclusivamente all’architettura. 

Qual è la sua idea di architettura?

Tutto ciò che ci circonda è architettura, è disegno, è creazione. Quello che differisce tra le varie espressioni è la bellezza nella semplicità; lì ritroviamo la buona architettura, quella che serve all’uomo perché possa vivere in un ambiente idoneo, in una città dimensionata al meglio per la sua vivibilità.

Come è cambiata l’architettura nel tempo?

Al giorno d’oggi, non riuscendo a migliorare la nostra città, ci dedichiamo direttamente ai nostri appartamenti, passando da una macro ad una micro architettura.

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L’architetto che tipo di skill personali deve avere?

Oggi, diversamente da ieri, si lavora principalmente come consulenti; i nostri clienti sono imprenditori che vogliono partecipare al progetto; per cui è fondamentale per un professionista dimostrare una buona empatia con il cliente: guardare con i suoi stessi occhi, per percepire desideri, necessità, ambizioni.

Ha un maestro cui si ispira?

Tutto per un artista è motivo d’ispirazione, più si è giovani più è semplice lasciarsi entusiasmare, ritrovando una vitalità nella fantasia che non trova limite. Diversamente per noi senior, la bellezza è ritrovare quell’entusiasmo nel progettare che ti riporta ad essere giovane.

Ci può parlare del progetto ‘Osushi? 

‘Osushi situato nel quartiere Chiaia è il terzo locale che apre a Napoli dell’omonimo marchio. In questa occasione mi è stato chiesto di fare qualcosa di diverso, in particolare di coniugare l’idea Hawaiana del “pokè” con lo spirito giapponese del “sushi”. Ecco il perché di un pavimento che rappresentasse l’oceano e una parete che manifestasse in pieno la materia prima.

Qual è il progetto cui è più legato o che rivela il suo concept più creativo?

Quello che realizzerò domani! Il bello dell’artista è di non accontentarsi di quello che si è realizzato; ma di proiettarsi sempre con entusiasmo alla nuova esperienza che si approccia ad eseguire.

L’architettura è funzionalità o creatività?

La funzionalità è la base di un progetto; il percorso creativo è l’idea da coordinare per fornire un buon lavoro al cliente.

Oggi si tende a costruire o ristrutturare? Cosa preferisce?

Entrambe le cose sono gratificanti per l’architetto; l’importante è lavorare, cosa che oggi è sempre più difficile fare nel nostro paese, a causa della domanda che  risulta essere inferiore all’offerta lavorativa.

Ci sono molti edifici abbandonati. Quale potrebbe essere la soluzione per il recupero edilizio?

Le leggi urbanistiche per recuperare immobili ci sono; in Italia, come al solito, la burocrazia è l’unico freno  all’attività; ma quello che manca in questo momento è la riqualificazione di interi quartieri degradati, che non trovano soluzioni se non ritroviamo una buona amministrazione regionale e comunale che dialoghi con le soprintendenze per il futuro delle nostre città, un esempio positivo è ciò che sta avvenendo a Milano.

La richiesta più strana ricevuta?

Siamo aperti a tutto ciò che ci viene richiesto.

Come ha conosciuto Migliorino Design?

Tramite l’agenzia di rappresentanza in Campania.

Cosa pensa delle carte da parati? Che valore hanno oggi?

Una forte personalizzazione del progetto, che non deve essere statica, ma rinnovarsi periodicamente. Una soluzione che può essere proposta quando il progetto necessita di grande personalizzazione con una piccola spesa.

Il suo stile preferito?

La possibilità di realizzare nuovi stili.

 

 

 

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