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  -  Senza categoria   -  Il gusto estetico che narra: la Regina di Scacchi
la regina di scacchi

Il design si può guardare anche attraverso lo schermo di casa: per farlo Netflix ci ha regalato una chicca, una serie molto curata non solo nella sceneggiatura, nel plot, nei costumi…ma anche nel design e nelle scenografie.
Stiamo parlano di The Queen’s Gambit, in Italia semplicemente La regina degli scacchi, serie di punta del network di streaming per l’autunno 2020.

La storia narra di una ragazzina, Beth Harmon, che negli anni ‘60, grazie all’acume del custode del suo orfanotrofio, scopre di essere un incredibile asso degli scacchi. La sua ascesa negli anni sarà repentina e costante, arriverà persino a sfidare i Grandi Maestri russi, indiscussi campioni di strategia del gioco degli scacchi.

Le 7 puntate si snodano attraverso diversi ambienti chiave (studiati dal designer Uli Hanisch) ognuno di essi caratterizzato da una palette di colori scelta con attenzione e caricata di significato.
Prima di tutti l’orfanotrofio, marrone, beige e grigio, buio come il cuore di un’orfana, nessuna decorazione, nessuna personalizzazione; la casa della famiglia adottiva, verde mente, verde salvia, azzurrini chiari, rosa cipria, colori che fanno pensare alla stabilità e alla quiete, colori tenui di cui si circonda un’adolescente.

 

 

Grazie al riconoscimento del suo talento, Beth inizia a girare il mondo inanellando tornei.
Il primo nuovo ambiente è un coloratissimo e luminoso hotel in Messico, le ore passano lente e sonnacchiose, le vetrate sono istoriate e colorate e suggeriscono alla ragazza un caleidoscopio di possibilità; ancora, l’hotel moscovita dove si tiene il torneo finale, ricco di colori bruni, venature marmoree, linee diritte e razionaliste, stile imperioso e rigido, anteprima di una società fatta di regole e inflessibilità.

 

 

Tutte le scelte cromatiche, le sfumature e i dettagli, delineano una chiara cornice estetica, che regala alle scene un’atmosfera e un’allure perfettamente riconoscibile, grazie al design tipico di ogni ambiente, lo spettatore riesce a “sentire” la grana della storia, inconsciamente riesce a percepire il clima della scena.

Possiamo anche osservare come la “grandezza” degli ambienti e il carattere degli arredamenti, aumenti via via che la protagonista cresce in ordine di età e di fama.

D’altronde, come disse il Gran Maestro e campione sovietico Mikhail Botvinnik, “gli scacchi sono l’arte che esprime la bellezza della logica”.

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