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  -  Consigli   -  Il futuro di un design a impatto zero

Come ridurre davvero l’impatto ambientale del design?

Purtroppo non esiste una risposta semplice, applicabile in ogni contesto e a ogni progetto. Piuttosto si tratta di una serie di buone pratiche che concorrono al raggiungimento di un risultato globale. Se queste pratiche erano un tempo indipendenti, forse perché scoperte e adottate singolarmente, col tempo si sono integrate e hanno stimolato una ricerca fertile, che si è diramata in molte direzioni (tante quante erano le possibilità che per anni abbiamo sprecato). Proprio sfruttando questo capitale di informazioni è nata BioDesign Foundation, organizzazione no-profit presentata di recente alla Milano Design Week 2021.

Espressione diretta del sogno e degli insegnamenti di Luigi Colani, il maestro dell’Organic Design scomparso nel 2019, la Fondazione vede luce grazie alla passione del presidente Roberto Guerini, convinto che la chiave per quest’impresa sia innanzitutto puntare a un nuovo ciclo produttivo.

“Scopo della BioDesign Foundation è chiamare all’azione la comunità creativa globale per ripensare e ridisegnare il modo in cui vengono creati gli oggetti di uso quotidiano e gli oggetti in genere, tenendo presente non solo il loro ciclo di vita ma anche la loro morte. Crediamo fortemente in un approccio circolare della produzione, dobbiamo abbandonare il nostro obsoleto modo di pensare lineare”,

spiega Guerini.

A dar manforte al senso di responsabilità dei creativi, deve essere anche la domanda del pubblico: una produzione sostenibile crea valore duraturo, e il pubblico è disposto almeno in parte a sostenerne la spesa iniziale. Ma non basta che la produzione segua principi giusti, devono anche essere convenienti. Dato che nel mondo solo il 10% dei rifiuti è riciclato, immettere nel mercato merci già pensate per avere una seconda e una terza vita irrora quello che è anche un trend consolidato e che a sua volta stimola questo tipo di approccio: riciclato è bello perché, al valore dell’oggetto in sé, aggiunge quello immateriale e comune del benessere ambientale per le generazioni future.

Sono infatti molte le iniziative che dimostrano un impegno concreto e diversificato, a cominciare da quelle pensate per il suolo italiano.

Ne è un esempio il nuovo progetto culturale Green Blue Days.

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L’evento, che si terrà a Napoli dal 13 al 15 ottobre ci vedrà partecipare come sponsor tecnici con i nostri rivestimenti e mira a divulgare la cultura dello sviluppo sostenibile attraverso la forza della competenza, a promuovere la cooperazione, stabilendo relazioni e connessioni tra istituzioni, stakeholder, associazioni, giovani in formazione, aziende e privati cittadini.

Il format prevede un intenso programma con realizzazione di laboratori e talk su tematiche attinenti la green vision e installazioni pensate come percorsi esperienziali, educativi, di esplorazione emotiva e culturale, in grado di coinvolgere in maniera personale e responsabile l’intera collettività.

«Il programma di questa prima edizione prevede incontri su diverse tematiche attraverso la partecipazione di esperti in sostenibilità. Abbiamo voluto concretizzare le nostre idee in azioni. GreenBlueDays sarà un evento ecosostenibile anche negli allestimenti, creativi e rispettosi dell’ambiente e realizzati in esclusiva dalla Migliorino Design»,

spiegano le ideatrici del progetto e fondatrici di Green Blue Days.

 

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