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  -  Spunti maestri   -  Arte   -  L’Amore nell’Arte: Buon San Valentino!

AMORE, oggi è il giorno in cui anche i cuori meno romantici volgono lo sguardo al tuo spirito nefasto, al cospetto del quale abbandonano ogni principio dettato dalla ragione. Ed è proprio in questo mistero divino che si cela la Tua grandezza.

Oggi festeggiamo San Valentino, svelando il tuo volto impresso nelle opere d’arte di chi ti ha cercato nelle sfumature cromatiche di un abbraccio, nella luce di uno sguardo che squarcia un tragico destino o nelle fauci bramose di chi ti ha tenuto stretto anche solo per un attimo.

E per voi amanti dell’Amore, che tessete le lodi ai gesti folli e nobili, gonfiate il petto di passione per le meraviglie che ora vedrete e per le storie che leggerete. Ogni dipinto, e scultura, è una finestra sul mondo intimo dell’artista; è un’interpretazione soggettiva di cosa vuol dire Amare o desiderare l’Amore puro, quello senza sovrastrutture, schemi e finalità altre.

  1. Amore e Psiche, Antonio Canova, 1788-1793, Louvre, Parigi

La storia di tutte le storie. La favola d’amore più bella di sempre – ricca di fascino, avventure, sfide, tormenti – rappresentata magnificamente da Canova nel fatale abbraccio dei due innamorati. Di origine antichissima, si deve allo scrittore latino Apuleio con le sue Metamorfosi il merito di averla rivisitata e raccontata sino a farla diventare un vero “bestseller” di tutti i tempi: Psiche, una fanciulla bellissima, che però non riesce a trovare marito, si innamora di Amore, il figlio della dea della bellezza Venere, la quale, gelosa della bellezza della ragazza che stava oscurando la propria, invia il figlio Amore (detto anche Eros o Cupido) a scoccare una freccia per far innamorare di lei l’uomo più brutto della terra. Cupido, però, sbaglia la mira e si punge, innamorandosi perdutamente della fanciulla. I genitori di lei, ansiosi di risolvere il problema della ricerca del marito, la portano da un oracolo che consiglia loro di lasciare Psiche ai bordi di una rupe e aspettare che venga presa dal vento Zefiro, che avrà cura di consegnarla al futuro marito. Psiche viene trascinata così in un palazzo e, piena di paura, attende la notte e l’arrivo del suo sposo. Non sa che, invece dell’uomo più brutto della terra, è andata in sposa al dio Amore. I due vivono una grande passione che si consuma però solo di notte, in quanto Cupido non vuole far sapere nulla alla madre Venere per non scatenare la sua ira.

2. Il bacio di Francesco Hayez, 1859, Pinatoca di Brera.

Sembra quasi di poterli sfiorare con la mano, per accarezzare le loro giovani gote e consolare le loro lacrime. A breve l’uomo dovrà partire, ma il suo grande desiderio è restare avvinghiato tra le labbra e le braccia della sua amata. Il loro amore immortalato in una dimensione a-temporale e a-spaziale, che diventa simbolo ddell’ardore giovanile di ogni generazione.

3. Ettore e Andromaca di Giorgio De Chirico, 1917, Galleria Nazionale d’arte moderna a Roma

La povera Andromaca prega il suo Ettore di non abbandonare lei e il loro figlio per andare in battaglia. Una supplica struggente, in cui la povera moglie è consapevole che sta salutando il suo amato per l’ultima volta. Ettore sa che non potrà vincere contro il suo rivale Achille, ma ciò nonostante si avvia verso il suo destino perché così è stato scritto e così è giusto che sia. Una delle pagine più intense e tristi della mitologia, rappresentate da un grande esponente della pittura metafisica.

4. Il bacio di Gustav Klimt, 1907, Vienna, Osterreichische Galerie

La ricchezza dei mosaici e dell’oro fanno da sfondo all’estasi dell’Amore. I due innamorati si appartengono e dalla loro passione sarà generata la vita. Icona dell’Art Nouveau, Klimt rappresenta al meglio quello stile Liberty di cui diventerà icona indiscusso, grazie alle forme morbide e sensuali e alle sfumature cromatiche dorate che donano eleganza e grazia ai suoi soggetti.

5. Compleanno di Marc Chagall, 1915, Museum of Modern Art, New York

L’Amore è un progetto di vita che va realizzato ogni giorno, alimentando la fiamma della passione con piccoli e semplici gesti carichi di significato. È Bella Rosenfeld, moglie di Marc, a raccontare la storia del dipinto: è il giorno del compleanno di Marc e lei sta ornando la casa con mazzolini di fiori per celebrare la festa dell’amato. Lui, vedendola impegnata in quel delicato atto d’amore, smette di dipingere, le si avvicina silenziosamente e la bacia, sussurrandole: “Fuori il cielo ci chiama”. In questa opera c’è tutta la dolcezza e la tenerezza di un amore genuino e vero.

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